Sono nata a Napoli, tra il cemento e il traffico, per fortuna c’era il mare e il Vesuvio a nutrire il mio sguardo.
Da sempre ricordo che la terra mi chiamava a sé.
Era il presagio di chi sarei stata e dove sarei tornata.
Trascorsi gli anni sono andata a vivere in natura e oggi non tornerei più tra palazzi e clacson.
Passo dallo stesso campo, di stagione in stagione.
Anemoni danzanti si trasformano in gladioli, che cedono il posto a fiori d’aglio e a orchidee selvatiche.
Io, come loro, passo e mi trasformo.
Gli alberi, le pietre, i papaveri, gli ulivi, la pioggia, il sole, le stelle e tutte le creature della terra sono un’epifania.
La natura è la mia religione, la mia meta, non tradisce, trova sempre il suo corso per riportare tutto nell’ordine e nella bellezza.
Bernardo di Chiaravalle disse:
“Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.”
Generalmente si dice che: un percorso di crescita reale passa dal corpo.
Io aggiungo: “quando un percorso passa dal corpo della Terra, un essere umano si completa”.
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