La Donna in contatto con la vera natura del suo Sé è una Donna che contribuisce al progresso dell’umanità.
La Via della Dea è suddivisa in quattro sentieri, che conducono al cuore della Dea e al risveglio della sacra femminilità.
I sentieri sono i seguenti:
DeaDonna – Madre delle origini – Cerchi di Donne – Dee italiche e mediterranee
“Attraverso la nebbia del sonno ti ho sempre cercata.
Sei scomparsa da me già quando nacqui, la nostalgia profonda che accompagnò i miei
giorni mi parlava di Te, ma eri senza nome e la mia erranza iniziò presto.
Ho vagato nel buio per molti anni, mentre la forma del mio corpo si faceva Te.
Mi sono persa e ti ho persa più volte, mutilata dal giudizio della gente, ho abolito l’immagine
di me. I miei fianchi, le mie curve…troppo femminili.
Madre, era Te che cercavo nella mia genitrice, nel cuore degli uomini, nell’incontrollata
ribellione, nelle scelte senza “senso”.
Mi hai afferrata nella furia del mare, mentre un vortice di pietre e acqua mi stava
inghiottendo. Mi hai cullata, mentre piangendo, non trovavo la via d’uscita dal labirinto di
Minosse, non avevo paura del Minotauro, ma di ciò che il mondo non capiva di me.
Mi hai spinta al viaggio e ho incontrato le donne, grandi maestre, mi hanno fatto ricordare
tutto quello che so per vivere.
Gli anni passavano e tu restavi celata al mio sguardo, erano attimi i miei, attimi di Te e
mentre il mio senso del tutto si modificava e il dolore non era più sordo, e la morte era
passata nel parto, io diventavo donna, mamma, moglie, amica, sorella, amante.
Quante battaglie perse divennero il mio sentiero.
Madre, il viaggio verso di Te è l’unico viaggio che potevo compiere per imparare ad amare.
Oggi, quel viaggio è la mia casa, la coperta di stelle per le notti fredde, quando il naviglio
solca i mari silenzioso, per risvegliarsi all’alba del nuovo giorno.
C’è tanto da fare in questo mondo che ti ha dimenticata. Laboriosamente le mie mani
curano e la mia bocca orante scioglie i nodi dell’anima e chi ricorda ode.
Con le sorelle, tue figlie, preparo il luogo degli antichi altari, visibili a chi ha occhi e la mensa
con il cibo per chi ha fame di Te.
Scendi su di noi come acqua provvidenziale e brucia come fuoco purificatore, soffia nell’aria
il profumo della tua sapienza e calca con il tuo piede la terra nera.”
tratto dal “Il Tempo della Madre” di Ida Lo Sardo e Loredana Salomone, 2019. Ed. Erranti ©
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