Sentiero Dee italiche e mediterranee
Nel cuore del Mediterraneo, nell’Europa antica e nell’aria indoeuropea gli esseri umani si dedicavano al culto della Grande Madre e come scrive Marija Gimbuntas : in un arco di tempo che va dal 7000 al 3000 a.C l’essere umano rivolgeva la propria devozione religiosa alla ruota della vita e alla sua ciclica rotazione; al centro di questa ruota la Dea, Madre di tutte le cose, presente nella dimensione Uranica del cielo, Tellurica della Terra, e Ctonia del mondo di sotto. La Madre Divina del mondo assicurava ordine, stabilità, pace e la sua cosmogonia trina o triplice influenzò le popolazioni pelasgiche, indoeuropee che si insediarono sul suolo italico.
In questo percorso verrà ricostruito l’universo religioso italico perché è necessario restituire alla nostra Matria la sua identità, si parlerà di divinità e culti arcaici della nostra terra, ancor prima della cultura greca e romana, verranno prese in esame tutte quelle divinità femminili che ancora influenzano la società in maniera silente, con la presenza nascosta dei reperti o attraverso i segni dei culti lasciti sparsi lungo lo stivale.
Attraverseremo tutta la penisola incontreremo la grande Madre del mondo antico nelle figure di Reitia, Feronia Angizia, Marica, Fortuna, Bona dea,
Mater matuta, Mefite, Carna, Cupra, Angerona, Iblea, Ancaria, Erice, Opi, Voltumna.
Le sciamane italiche vanno risvegliate, sono le nostre Nonne, le nostre Antenate, le nostre Ancestre che parlano al cuore della nostra natura più intima.
“Venite, venite, venite Sciamane italiche Potenti Signore.
Ctonie, ptonie, urane e telluriche, Signore di Natura
i vostri doni risveglino la nostra coscienza e vengano aperte le vie.
Che la pace la gioia e la prosperità regnino nuovamente. In nome della Madre“
Ida Lo Sardo, 2023, ©